NITRIC OXYD : molecola da premio nobel

NO: Nitric Oxid

Nitric oxide

Da qualche anno nelle farmacie e nei negozi specializzati è apparso, con molti e fantasiosi nomi, un nuovo integratore alimentare, l’NO,  Ossido di Azoto, impropriamente chiamato Ossido Nitrico, al quale ormai si attribuiscono proprietà miracolistiche. Si tratta di una specie chimica reattiva di natura radicalica centrata sull’Azoto. Considerato per decenni un gas altamente inquinante – responsabile tra l’altro del cosiddetto “buco dell’ozono” – solo in epoca molto recente esso è stato individuato come uno dei più potenti…

mediatori biochimici che gli organismi viventi producono al loro interno al fine di controllare molte delle loro funzioni.

Gran parte della meritata fama di questa sostanza è sicuramente legata al premio Nobel 1998 per la Medicina/Fisiologia, attribuito al ricercatore americano Louis Ignarro “per le sue scoperte riguardanti l’Ossido Nitrico come molecola segnale nel sistema cardiovascolare”. Sei anni prima, la prestigiosa rivista scientifica “Science” aveva eletto l’NO come “molecola dell’anno” .   E’ importante precisare che l’NO non si trova tal quale come componente degli integratori alimentari, ma è una sostanza prodotta a partire dall’Aminoacido L-Arginina che, non va dimenticato, è l’Aminoacido che più stimola il rilascio endogeno dell’Ormone della Crescita (Growth Hormon). Un elevato livello di questo ormone può facilitare l’accrescimento muscolare con la contemporanea diminuzione di tessuto adiposo. E questo, insieme al fatto che l’NO è responsabile di un significativo aumento del flusso sanguigno attraverso il miglioramento del trasporto di Ossigeno e di altri nutrienti, crea favorevoli condizioni alla formazione di nuovo tessuto. Conseguentemente a tutto ciò migliora anche il recupero dopo intensi sforzi fisici.

Nei sistemi biologici, l’NO agisce come un importante messaggero cellulare regolando numerosissime funzioni, in primis quella dell’endotelio vascolare. Infatti, in seguito ad adeguata stimolazione (meccanica o chimica), le cellule endoteliali producono l’NO che in parte si diffonde nel compartimento ematico, riducendo l’aggregabilità delle piastrine e l’adesività dei leucociti alle pareti dei vasi sanguigni, e, in parte, raggiunge la sottostante muscolatura liscia vascolare inducendone il rilassamento. La ricerca ha indicato l’NO come fondamentale nel trattamento dei danni cardiaci e nelle patologie dei vasi sanguigni poichè aiuta a combattere le disfunzioni  circolatorie. Inoltre può contribuire a ristabilire o aumentare il vigore sessuale in uomini e donne.

All’NO è riconosciuto un ruolo determinante di mediatore biochimico in numerose funzioni, a livello cerebrale (controllo dell’apprendimento e della memoria), gastrointestinale (modulazione delle secrezioni e della motilità), respiratorio (modulazione del tono della muscolatura liscia bronchiale), renale (autoregolazione del flusso ematico), e così via. All’NO, in quanto radicale, è altresì attribuita un’importante funzione di difesa nei confronti delle infezioni batteriche.

Poiché la ridotta biodisponibilità dell’NO è ritenuta responsabile dell’insorgenza e/o dell’aggravamento di numerose e temibili malattie, quali ipertensione arteriosa e aterosclerosi, numerosi studi hanno valutato la possibilità di aumentare la sintesi endogena di NO attraverso l’integrazione alimentare. 

Studi condotti sull’uomo hanno confermato ed esteso le potenziali indicazioni “terapeutiche” della L-Arginina che, sia come precursore di Growth Hormon, sia, soprattutto, come precursore dell’NO, sembra si stia rivelando particolarmente utile nel trattamento di numerosissime patologie, dalle varie forme cliniche della cardiopatia ischemica quale l’angina pectoris, all’ipertensione arteriosa, all’insufficienza cardiaca congestizia, alla disfunzione erettile. Inoltre, gli effetti dell’integrazione alimentare con L-Arginina sono stati valutati anche nella terapia dell’AIDS, del diabete, della sindrome X, di alcune malattie gastrointestinali, dell’infertilità maschile e femminile, della cistite interstiziale e della demenza senile, con risultati molto interessanti.

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