CARENZE E SPROPORZIONI MUSCOLARI

CARENZE E SPROPORZIONI MUSCOLARI

 

Un aspetto importante in tutti gli sport ma anche nella quotidianità, riguarda le asimmetrie, le carenze e le sproporzioni muscolari, purtroppo frequenti in tutti gli esseri umani. E a soffrirne di più non sono solo gli esteti, come si potrebbe pensare, ma ovviamente gli atleti, gli appassionati di fitness e tutti coloro che capiscono l’importanza di una o più sproporzioni, che a prima vista potrebbero sembrare banali ma che quasi sempre nascondono carenze funzionali.

E se in molte discipline è abbastanza frequente presentare carenze e sproporzioni dovute allo specifico gesto atletico (pensiamo ai ciclisti che hanno arti inferiori solitamente molto sviluppati rispetto al tronco o a tutti coloro che usano prevalentemente un arto o determinati gruppi muscolari in sinergia trascurando, anzi depotenziando ed allungando altri  muscoli o catene cinetiche), in altri sport queste sproporzioni possono inficiare le prestazioni o diventare deleterie per la forza o la salute dell’atleta stesso. Le sproporzioni e le asimmetrie possono accentuarsi anche quando molti atleti smettono di gareggiare o di allenarsi, innescando via via una serie di adattamenti organici che cercano di ovviare al problema.

E se a prima vista un braccio più piccolo o meno forte dell’altro può essere visto prevalentemente come un problema estetico, ma non lo è, quando è un arto inferiore ad esserne interessato ecco che diviene un problema posturale, con tutte le conseguenze del caso. Innanzitutto bisogna precisare che tali sproporzioni, asimmetrie e carenze muscolari si affrontano e risolvono, più o meno velocemente, soprattutto con specifici esercizi con sovraccarico, modulati e applicati in base al soggetto e alla sua fisiologia. Per capire però perché alcuni muscoli siano più restii ad aumentare di forza e volume bisognerebbe prima analizzare i possibili fattori che possono influire su tali carenze, tenendo presente che alcuni non possono essere modificati in quanto espressione genetica del soggetto:

  • Qualità e quantità delle fibre muscolari: fibre ST (fibre a contrazione lenta) fibre FT (fibre a contrazione veloce), nonché proporzione e distribuzione nel muscolo stesso
  • Lunghezza dei fasci muscolari
  • Inserzioni tendinee, con vantaggi e/o limitazioni genetiche
  • Somatotipi
  • Paramorfismi
  • Corretta esecuzione del gesto atletico
  • Coinvolgimento dei muscoli sinergici nella prestazione, che risulta maggiore se partecipano al movimento (coordinazione intermuscolare)
  • Corretta modulazione di intervento dei muscoli antagonisti, poiché la loro eventuale contrazione ostacola il movimento del muscolo interessato all’esercizio.

Una volta approfonditi questi e altri parametri possiamo cominciare a stilare uno specifico e personalizzato protocollo di allenamento. Nei prossimi corsi e seminari affronteremo approfonditamente l’argomento delle carenze e delle sproporzioni, in modo da dare più informazioni specifiche e dettagliate a tutti i corsisti.

          

A.S.